La storia del mouse
Cosa succederebbe se tutto ad un tratto il mouse sparisse dalle nostre scrivanie? Probabilmente niente, perché quando questo succederà, allora vuol dire l’interfaccia touchscreen l’avrà fatta da padrona ed useremo le dita per trascinare, eseguire ed evidenziare dei testi.
Il “topo” che al mercato mio padre comprò Sembra ieri il primo giorno in cui presi in mano per la prima volta il mouse, il ricordo è ancora vivido nella mia mente, era il lontano 1993, ed io ero il felice possessore di un 486 dx2 a 50 MHZ, con 4 megabyte di RAM, ed una scheda video Western Digital (con processore Paradise) con ben 1 mega di ram (per non parlare del super capiente disco rigido da 80 megabyte). Che tempi, era un super computer il mio Olivetti, dotato tra l’altro di un bel mouse (bruttissimo, ma a quel tempo mi sembrava fantastico) con due tasti.
E a pensare che in realtà il mouse fa veramente parte della preistoria dell’informatica, visto che questo anno ricorrono i sui primi (e speriamo non ultimi) 40 anni di vita. Infatti il suo inventore, “un certo” Douglas Engelbart dello Stanford Research Institute (un grande dell’informatica), che decise ad un certo punto di voler “entrare” all’interno di un documento per modificarlo, senza doversi muovere come fatto fino ad allora con le frecce (per la precisione un primo prototipo era stato studiato già nel 62, sempre dallo stesso Engelbart).
Senza entrare nella storia di come fu utilizzato da parte di Steve Jobs e del perché il nome mouse, vogliamo invece ricordare come questo ora (o forse potrebbe essere più corretto dire per ora) insostituibile strumento abbia cambiato il modo di lavorare a moltissime persone. Difficilmente sarebbe immaginabile un’informatica senza mouse, probabilmente non avrebbe avuto quella diffusione che invece adesso possiede. Però, come tutte le cose belle, potrebbe essere destinato a finire.
Dico questo perché, sia alcuni computer che dispositivi mobile, stanno cominciando a virare verso l’interfaccia tattile, cioè abbandonare il mouse, per utilizzare invece schermi touchscreen (multitouch), che con la tecnologia attuale ti permettono di selezionare, eseguire azioni o spostare un cursore, semplicemente usando una o più dita. Infatti, grazie all’interfaccia tattile, non si avrebbe più bisogno di mouse e si avrebbe una periferica in meno da usare a spasso.
In realtà i computer portatili cercano già da qualche tempo di sbarazzarsi del “ratto”, e puntano a far usare all’utente il comodo (solo i produttori di hardware lo vedono comodo) touchpad: in pratica un quadrato di una certa dimensione, dove poggiare le dita e così comandare il puntatore. Naturalmente la velocità di esecuzione ma soprattutto la precisione sono di la a venire, ma potrebbe essere svolta che andrebbe definitivamente a minare il predominio del piccolo topo (basti pensare che prima i floppy disk erano considerati indispensabili, mentre adesso sono solo un optional).
Diciamo la verità, il mouse resiste ancora e resisterà per molto tempo grazie ai videogames, nonostante le console casalinghe provino ad usare il pad, niente è buono come un bel mouse, magari per giocare ad un FPS di ultima generazione o a un bel RTS (e fino a quando si useranno per i campionati del mondo giochi Come Warcraft 3 o Quake 4, non ci saranno assolutamente problemi).
Alcuni invece sostengono che il sistema touchscreen sarà l’erede del mouse: naturalmente non per quelle soluzioni dove è necessaria la precisione o comunque non si ha la possibilità di avvicinarsi al display per toccarne la superficie (che comunque a seconda della posizione risulta abbastanza scomoda), ma ad esempio nel caso in cui si debba fare grafica (ritocco fotografico di precisione), oppure selezionare in velocità degli oggetti, ma non si vuole avere l’impedimento della visuale a causa delle mani.
Anche Microsoft sembra però intenzionata a mandare in pensione il vecchio mouse, non nell’immediato magari, ma vedendo cosa ogni tanto toglie fuori (escludendo naturalmente dalla rosa Windows Mobile), potrebbe essere vicino anche per Redmond il suo “ben servito”. Ad esempio il progetto Origami, un ultra mobile PC da portare sempre con se, dalle dimensioni di un libro, ma senza tastiera, o ancora Surface, un PC/tavolo interattivo, dove oltre che poggiare bicchieri e bibite, ci potremo divertire a sfogliare virtualmente una rivista, navigare o anche scrivere una email.
Il futuro però non è così radioso
Non è radioso perché tante sono le case che producono computer intenzionate ad offrire funzionalità completamente touch ai propri prodotti, in modo da permettere un utilizzo molto più semplicistico. Ad esempio non possiamo non citare Asus con il suo il netbook EeePC, che indiscrezioni danno in procinto di produrre per metà gennaio, una versione con display touchscreen, oppure HP con il suo Touchsmart, che nonostante il suo mouse e tastiera wireless, possiede un display tattile per poter navigare tra i menù, usando semplicemente le dita.
Ma la vera rivoluzione comunque la si deve ad Apple, che qualche anno fa decide di lanciare il suo iPod Touch: un lettore MP3 che permette di vedere anche video (e permette di fare tante altre cose) che utilizza la tecnologia multitouch. In pratica, grazie al software ed alle particolarità del modello touch, si possono effettuare operazioni come drag and drop (ad appannaggio prima esclusivamente del mouse) ed altri “effetti” esclusivamente con la pressione e lo spostamento delle dita sulla superficie sensibile.
E da li è stato un susseguirsi di terminali touch: sia cellulari che smartphone che hanno deciso di eliminare la tastiera fisica (alcuni avevano una QWERTY altri il semplice tastierino) per una versione digitale, ma cliccabile come se fosse vera. Questa scelta però ha i suoi lati positivi, infatti permette di eliminare parti inutili del cellulare e quindi di rendere ancora più sottili i device, permettendo anche di far crescere le dimensioni dei display. Questa rivoluzione non è da sottovalutare, perché andando ad analizzare a fondo i terminali, si scoprono interessanti novità.
Oramai si sa, nelle intenzioni dei produttori si è fatta strada l’idea che ci debba essere una convergenza tra terminali e computer, tanto che la potenza e le funzioni a disposizione sono aumentate a dismisura (a volte ci si dimentica che comunque sono fatti per telefonare). Questa convergenza porterà smartphone e cellulari ad avere caratteristiche tecniche simili a computer (potenza e funzionalità) ed i computer a rassomigliare sempre più a dei telefoni (compatti, maneggevoli, senza troppe periferiche o inutilità).
Se ti tocco… Escludendo i computer o simil computer, cosa ci ha mostrato in questi ultimi anni la tecnologia a proposito del touchscreen? Sappiamo benissimo che l’idea di un display ciccabile non è venuta per prima a persone come Steve Jobs o Bill Gates, anche perché bastava andare in qualsiasi stazione di un certo livello, per trovare le macchinette automatiche che distribuiscono i biglietti, oppure quelle colonnine (che ho sempre trovato guaste o mal funzionanti) che danno indicazioni a turisti e non solo. La rivoluzione però, è stata quella di utilizzarle in apparecchi a cui prima nessuno aveva pensato (lettori MP3/MP4, cellulari, elettrodomestici ecc).
Il passo successivo invece quello di migliorarli, di aggiungere funzionalità e poi per finire di creare dispositivi che sfruttassero appieno la tecnologia, e non come fatto fino a quel momento, adattare la tecnologia ai device già esistenti. Ed ecco che arriva il momento di prodotti come iPhone, Xperia, Storm, Omnia, HTC, N97, G-Phone, e molti altri ancora. Naturalmente non tutti sono uguali, come non tutte i touchscreen lo sono. Infatti (come abbiamo fatto in un precedente articolo), esistono due tipologie di display tattili: i touchscreen normali e quelli multi touch (io aggiungerei di prima e seconda generazione).
Senza perderci in chiacchiere diciamo subito che il touchscreen multitouch sarà quello che alla lunga la farà da padrona nel mercato e che sicuramente andrà a sostituire il nostro caro ed amato mouse. Come detto in precedenza, dopo il lettore floppy, il lettore CD nei portatoli o netbook (basti vedere i nuovi MacBook Air o gli EeePC), sarà la volta del mouse e della tastiera, fino a quando cellulari, smartphone e computer non diventeranno una cosa sola, pieghevoli, tattili ed intelligenti.